Il mese di agosto segna il picco della stagione turistica: 18,1 milioni di italiani in viaggio e spesa pro-capite di 975 euro, ma prospettive in chiaroscuro. Sommando i diversi studi sul turismo estivo, infatti, emerge una discrepanza fra numeri e realtà. Da un lato, considerando l'intera stagione, ci si attende il record di 36,1 milioni gli italiani in partenza; dall'altro, luglio (complice anche il meteo non favorevole) ha segnato una riduzione di spese e consumi sulle spiagge pari al -15% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. E questo rischia di riflettersi anche sull'andamento del fuoricasa.
Ad agosto, 20,2 milioni di viaggi programmati.
Stando ai dati dell'Osservatorio Turismo di Confcommercio realizzato in collaborazione con Swg, ad agosto sono 20,2 milioni i viaggi programmati dagli italiani. Una vacanza su due sarà lunga almeno una settimana. A farla da padrone saranno le strutture ricettive tradizionali (59%), con l’albergo che raccoglie il 22% delle preferenze. Seguono le seconde case di proprietà o soggiorni da amici e parenti (15%) e gli affitti brevi (12%). Più marginale ma comunque rilevante il ruolo di agriturismi e affitti di lungo termine, che completano il mosaico dell’ospitalità estiva. Dal punto di vista economico, il quadro è significativo: 17,6 miliardi di euro complessivi che si riverseranno direttamente sul sistema economico nazionale, fornendo una spinta concreta al Pil. Dati che portano Manfred Pinzger, vicepresidente di Confcommercio con delega al turismo ad affermare che "il contributo del turismo alla nostra economia è destinato a crescere anche grazie a un indice di fiducia ai massimi degli ultimi sei anni. Più italiani in viaggio, buone prospettive per settembre: ora servono politiche e investimenti adeguati per accompagnare questa ripresa".
Dove viaggiano gli italiani? Mare, montagna e natura le mete più gettonate.
Ma dove vanno gli italiani? Il mare resta la meta prediletta (26%), cresce la montagna (11%) e le destinazioni immerse nella natura (11%). Seguono città d’arte, piccoli borghi, campagne, laghi e crociere. Il 68% degli italiani resterà nel Paese, ma ben 4 su 10 si sposteranno oltre la propria regione, dimostrando un dinamismo interno che rafforza le economie locali. Il 32% sceglierà l’estero, anche se solo 1 su 10 volerà fuori dall’Europa. A guidare la classifica delle Regioni più gettonate troviamo Emilia-Romagna, Toscana e Trentino-Alto Adige, mete storiche che continuano a catturare il cuore degli italiani. Subito dietro, ma con distanze minime, Sicilia, Puglia, Lazio, Liguria e Campania. Per le vacanze lunghe (oltre 7 giorni), la Sardegna risale la classifica e affianca le prime della classe. Per quel che riguarda l'estero vince l’Europa del Sud, con Spagna, Francia e Grecia sul podio. Tra le mete a lungo raggio, dominano ancora gli Stati Uniti, segno di un ritrovato appetito per i grandi viaggi, nonostante l’instabilità internazionale e l’incognita voli.
Per Coldiretti, ad agosto leggero calo dei viaggiatori: -3%.
Dinamiche confermate anche dallo studio Coldiretti-Ixè per cui gli italiani in partenza ad agosto sono 18,6 milioni, in leggero calo del -3% rispetto allo scorso anno ma pur sempre una conferma della voglia di staccare la spina nel pieno della stagione estiva. Detto ciò, cambiano alcuni elementi base. La durata delle vacanze si adatta sempre più alle esigenze moderne: oltre un terzo dei viaggiatori (34%) opterà per un soggiorno breve, tra i 4 giorni e una settimana, mentre un altro 25% si concederà una pausa più lunga, da una a due settimane. Il 13%, invece, si limiterà a un massimo di tre giorni. La durata media complessiva si attesta oggi a 9,7 giorni, un dato che evidenzia un accorciamento di due giorni rispetto a un decennio fa, segno di una maggiore flessibilità e forse della necessità di conciliare riposo e impegni quotidiani. Per quanto riguarda le destinazioni, il cuore degli italiani batte forte per l’Italia stessa. Un connazionale su quattro (26%) sceglierà di non varcare i confini della propria regione, un dato che sottolinea il crescente apprezzamento per le bellezze locali. Il 29%, invece, punterà all’estero, con l’Europa che si conferma una delle mete più amate. Il mare resta la destinazione prediletta, superando nettamente montagna, campagna e città d’arte, un classico intramontabile dell’estate italiana. Da sottolineare, infine, la tenuta del turismo enogastronomico e la crescita dei cammini rurali. Esperienze che spingono l'appetibilità dell'agriturismo.
Luglio ha chiuso in negativo, Silb: -15% di presenze e consumi sulle spiagge.
Nonostante ciò, tuttavia, come già evidenziato nell'ultimo editoriale pubblicato su Ristorazione Moderna Magazine 2/2025, i numeri di agosto si innestano su una stagione partita con estrema calma e non ancora decollata. Il caso delle destinazioni marittime ne è l'esempio più lampante e segnala una certa sofferenza nel portafoglio degli italiani. "Se da una parte a giugno abbiamo registrato un aumento complessivo di presenze e consumi pari a circa il 20%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - è stata la riflessione affidata alla stampa di Antonio Capacchione, presidente di Silb, aderente a Fipe - al contrario a luglio la riduzione complessiva, sempre in termini di presenze e consumi, è stata di circa il -15%, con punte del -25% in Calabria ed Emilia-Romagna. Sui nostri litorali abbiamo riscontrato più turisti stranieri a fronte di una diminuzione degli italiani, a conferma dell'attrattività del nostro Paese nel mercato internazionale delle vacanze, anche grazie alla molteplicità dei servizi offerti, apprezzati, efficienti, di successo e, soprattutto, di qualità. Come per gli anni precedenti le presenze in spiaggia si sono concentrate, principalmente, nei fine settimana a riprova di una difficoltà economica delle famiglie italiane". Detto diversamente: "I primi 2 mesi dell'estate 2025 hanno offerto una fotografia della sofferenza della domanda turistica interna e di alcuni Paesi europei che, tradizionalmente, caratterizzavano la stagione delle vacanze in Italia", ha concluso Capacchione.
Il peso dei rincari: +30% sul 2019 secondo il Codacons.
A pesare sono soprattutto i rincari: +30% rispetto al pre-Covid tra trasporti, cibo e intrattenimenti secondo le elaborazione del Codacons. Per una cena al ristorante o in pizzeria, l'associazione dei consumatori prevede una spesa più alta del 22,5% rispetto al 2019. Anche consumare uno spritz al tramonto nel 2025 è più salato: gli aperitivi alcolici risultano rincarati del +18,2%. La birra sale del +17,2%. Va peggio agli astemi: i prezzi delle bibite analcoliche aumentano del +28,8%. Questi rincari non fermeranno la voglia di fuoricasa: secondo Fipe, con l'arrivo del mese di agosto, gli italiani si apprestano a spendere 9,3 miliardi di euro, soprattutto in bar e i ristoranti (rispettivamente di circa 1,8 e 5,4 miliardi di euro). Ma non sorprende, dunque, che a fronte di listini più cari aumenti anche il numero di chi riununcia alla villeggiatura: il 49% circa degli italiani resterà a casa tra giugno e settembre. Nel 2019 era "solo" il 39,5%.
Il turismo cambia e il settore Horeca si adatta.
In attesa del giro di boa di Ferragosto, quindi, il turismo italiano cammina su un sentiero stretto. La speranza di Federalberghi, per esempio, è quella di raggiungere il giro d'affari stimato di 41,3 miliardi di euro nel trimestre estivo generando una crescita del +1,7% sul 2024. Tagliare il traguardo, però, non è scontato. O meglio: i forti cambiamenti di abitudini in atto porteranno molto probabilmente a conclusione diversa da quella che si era immaginati. Non per forza peggiore. Per esempio, secondo l'indagine Tecnè per Federalberghi, crescono i bambini in vacanza, si destagionalizzano le ferie, si accorcia il soggiorno ma aumenta la frequenza, cresce l'interesse per le mete poco affollate, ecc. "Oggi il turista non cerca solo un alloggio - ha sintetizzato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - ma un’emozione da custodire. La spesa si distribuisce lungo tutta la filiera: ristorazione, cultura, artigianato, benessere. È una vera e propria evoluzione strutturale del comparto". E nel fuoricasa? I turisti che hanno visitato l’Italia nel trimestre estivo dello scorso anno hanno speso 11,7 miliardi di euro per la ristorazione a fronte di una spesa complessiva di 62 miliardi. Ripetersi, al netto dell'inflazione, non sarà facile ma obbligatorio.