Assobirra rinnova il proprio supporto a Beer&Food Attraction, il salone di IEG dedicato a birre, bevande, food e tendenze del fuoricasa (Rimini 19-22 febbraio). L'associazione di categoria sarà protaginista di diversi appuntamenti durante la manifestazione. Il settore, d'altronde, occupa 118mila lavoratori e genera oltre 9 miliardi di euro di valore condiviso. Un ruolo strategico nell'economia del Paese, soprattutto all'indomani della rimodulazione delle accise alla birra arrivata con il decreto legge Milleproroghe.
Nella cinque giorni riminese, Assobirra sarà protagonista di diversi appuntamenti. A partire dalla cerimonia di apertura attesa il 19 febbraio alle 11.30. Un taglio nastro in cui interverrà il presidente Alfredo Pratolongo e a cui seguirà, lunedì 20 febbraio, il congresso dell'Horeca. Nello stesso giorno, l'associazione di categoria firmerà lo showcooking dei cuochi Fic affiancati da un beer sommelier per i giusti pairing. Da non mancare, infine, il talk di martedì 21 febbraio dal titolo: "Il comparto birrario italiano tra sfide attuali e opportunità future di crescita sostenibile". Tra le sfide in atto che saranno analizzate: i rincari delle materie prime e utility, l’inflazione e una pressione fiscale in crescita rispetto al 2023.
A tal riguardo, ad anticipare Beer&Food Attraction di Rimini è arrivata la scelta del Governo di mitigare l'aumento delle accise sulla birra, fermatesi all'asticella dei 2,97 euro. "La birra in Italia è una bevanda da pasto ed è l’unica bevanda da pasto gravata da accise, un’anomalia che pesa su tutti, produttori, distributori e consumatori. Ridurre la pressione fiscale specifica per la birra contribuisce anche a promuovere e difendere il comparto birrario italiano rispetto al contesto internazionale, nel quale molti dei principali produttori, come Germania e Spagna ad esempio, godono di un livello di accise anche 4 volte inferiore al nostro, che quindi favorisce la competitività̀ delle aziende ivi locate e l’importazione di birra in Italia, che da anni infatti supera ampiamente il 30%", ha commentato il presidente Pratolongo (che su Distribuzione Moderna ha parlato anche degli impatti sul canale Gdo)