Birra e street food è, da sempre, un binomio vincente e un business ad alto potenziale che si sta facendo largo anche nel food retail. A dimostrarlo è il percorso di avvicinamento al prossimo Beer&Food Attraction di Rimini (15-17 febbraio 2026) punteggiato di dati, analisi e case history che rafforzano questo trend e aprono a nuovi percorsi da intraprendere per chi vuole farsi notare nel mondo della ristorazione commerciale.
Dalle bancarelle alle ghost kitchen, dai food truck ai corner gourmet nei pub, lo street food rappresenta oggi un’opportunità concreta per chi lavora nel fuoricasa. Secondo i dati elaborati da IBISWorld, il comparto italiano dei "food, drink & tobacco stalls & markets" (che include stalli, chioschi e food truck) ha raggiunto un giro d’affari di circa 3 miliardi di euro nel 2024, con oltre 28.000 imprese attive sul territorio. Un numero in costante aumento: tra il 2019 e il 2024, il settore è cresciuto del +3,3% annuo in termini di nuove aperture, dimostrando una vivace dinamicità anche nei momenti di maggiore incertezza economica. Detto diversamente: lo street food è sempre più parte dell'universo Horeca grazie a format agili, costi di avvio contenuti e una forte capacità attrattiva sui consumatori. Un appeal che, secondo il Foodservice Maket Monitor di Deloitte, generarà una crescita attesa del +5,5% annuo nel periodo 2023-28.
Numeri che stanno spingendo diverse insegne a investire su spin-off mobili (come Dispensa Emilia, per esempio, oppure il progetto solidale di PizzAut e quello nativo di Porcobrado). Alla base c'è una strategica ricerca di diversificazione dell'offerta adattando la proposta gastronomica classica a contesti ad alta frequenza (come concerti, competizioni sportive, fiere, ecc). Tendenza che sta conquistando anche il segmento gourmet. Secondo i dati di Expert Market Research, si prevede che questo comparto cresca a un ritmo del +5,9% annuo tra il 2025 e il 2034. Un trend alimentato dalla domanda di prodotti di qualità, contaminazioni etniche, format fusion e piatti pensati per il pairing con birre artigianali, cocktail e soft drink. Ma anche un format che permette alle aziende del fuoricasa di testare nuovi prodotti, raggiungere nuovi target di clientela e aumentare il valore dello scontrino medio.
In particolare, è l'abbinamento con la birra, meglio se artigianale a risultare vincente. Un mix di "ingredienti" autentici che funziona. Secondo un’analisi della Brewers Association, diffusa dagli organizzatori dell'evento riminese, ben l’88% dei consumatori di birra artigianale apprezza consumare birra durante i pasti, e il 63% sceglie la birra in base alla portata ordinata. Inoltre, ricerche di mercato rilevano che il 40% dei consumatori ordina birra quando viene proposta in abbinamento con il cibo, rappresentando un’opportunità chiave per birrifici, locali e food truck. Un esempio pratico? I locali che ospitano food truck fissi, come pizzerie, creano combinazioni culinarie spontanee che attirano clienti senza complicare la logistica. Non solo, ma l'abbinamento fra birra e cibo da strada non solo migliora l'esperienza gustativa ma aiuta anche la comunicazione: guide ai pairing, piccli assaggi, format tematici permettono di far comprendere i profili sensoriali delle birre e rinsaldare il legame con i consumatori.