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Attualmente, la norma sui dehors scade a fine 2025
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Dehors, in Cdm arriva la stretta sui tavolini all'aperto?

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Torna il tema dehors. In Consiglio dei ministri, sembra sia pronto un provvedimento sugli spazi all'aperto dei pubblici esercizi. L'obiettivo è quello di una stretta: mettere ordine a tavolini e pedane montate su sampietrini e marciapiedi, appoggiati ai muri degli edifici e in qualche caso a ridosso delle auto. Incerte le tempistiche della revisione di una norma introdotta nel 2020, in seguito all'emergenza pandemica, e reiterata fino al 31 dicembre di quest'anno. 

In Cdm le nuove regole sui dehors. 

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, in uno dei prossimi Cdm, il Governo intende mettere mano al tema dehors, in attuazione della delega prevista dalla legge sulla concorrenza (art. 26, legge n. 193/2024). La nozza del decreto legislativo sarebbe già pronta per mettere fine al "liberi tutti". Fra le maggiori novità, il via libera paesaggistico che rimarrebbe quando si tratta di collocare dehors in aree pubbliche vicine a monumenti e immobili di interesse (etro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il ministero dei Beni culturali dovrà predisporre gli elenchi dei luoghi soggetti a tutela speciale). Come riportano alcune letture, "in tutte le altre ipotesi" - anche qualora ci si trovi nei centri storici - la gestione tornerebbe interamente nelle mani del Comune, che procederà attraverso l’iter ordinario di concessione di occupazione del suolo pubblico, accompagnato dal pagamento del relativo canone. Per quanto riguarda bar, pizzerie, ristoranti, ecc. da verificare la possibilità di mantenere alcune procedure agevolate. 

Il caso di Roma e l'appello del sindaco Roberto Gualtieri. 

A chiedere di porre un freno al fenomeno dei tavolini all'apeto, proliferati negli ultimi anni, erano stati alcuni sindaci, soprattutto quelli delle città storiche. In particolare: Roma. Qui il sindaco Roberto Gualtieri, accogliendo anche le richieste degli abitanti, aveva auspicato che il Governo facesse "la sua parte, eliminando la distorsione provocata dalle continue proroghe del regime emergenziale Covid". Per il primo cittadino della Capitale, il problema era tanto di decoro quanto di sicurezza. Non sorprende, quindi, che Roma avesse già adottato un piano per controllare il fenomeno: meno dehors nell'area Unesco, favorire le zone periferiche, cambio delle tariffe. 

Il ruolo dei dehors nella ripresa post-Covid dei pubblici esercizi. 

In attesa della decisione del Cdm, restano valide, fino al 31 dicembre 2025 le regole frutto dell'ultima proroga. Un fenomeno che, nonostante le critiche, ha caratterizzato la ripresa post-Covid (tra il 2018 ed il 2023 le imprese di ristorazione sono passate da circa 147mila ad oltre 158mila, con una crescita del +7,6%, secondo i dati Fiepet). Tanto che anche la Fipe, lo scorso anno, ha pubblicato un manifesto in cui sono stati condensati i valori e i vantaggi espressi dall'utilizzo dei dehors. Uno spiraglio potrebbe trovarsi nel Decreto Salva-Casa che prevede che le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria possano essere mantenute, derogando al limite di 180 giorni, purché rispettino le normative comunali e di settore, e previa presentazione della documentazione che ne attesti l’epoca di realizzazione e la perdurante necessità.

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