Lanciato a novembre 2015, famoso per un marketing sui generis e una proposta food che ha sdoganato lo smash burger in Italia, Burgez finisce in liquidazione. Come riportato da diverse testate locali, l'insegna fondata da Simone Ciarrufoli insieme a Martina Valentina non è in grado di far fronte ai debiti e il Tribunale fallimentare di Milano, con una sentenza datata agli ultimi giorni di maggio, ha posto la società nelle condizioni di poter vendere i propri asset per pagare i creditori.
Secondo quanto scritto nella sentenza, i debiti "scaduti sono largamente superiori a 30mila euro". A seguire la pratica è stata nominata Francesca Monica Cocco. Il 15 ottobre l'udienza di fronte alla seconda sezione civile del palazzo di Giustizia. Nel frattempo, la curatrice dovrà "procedere immediatamente, utilizzando i più opportuni strumenti anche fotografici, alla ricognizione informale dei beni esistenti nei locali di pertinenza del debitore". In attesa di sviluppi anche uno staff di 200 persone. Il piano di rilancio del brand annunciato nel 2022, quindi, nonostante le buone basi (13 milioni di fatturato all'epoca, con un +13% sull'anno precedente e un Ebitda intorno al 13% come scritto su RMM), non ha portato frutti. Allora, 10 aperture annunciate per il 2023-24, tutte in gestione diretta, e l'avvio dell'espansione in franchising. Nulla di fatto. Dopo il picco di 20 locali (con due format, classico e dedicato alla delivery, di cui si contavano tre location), lo sviluppo si è fermato (e il fatturato sceso a 11 milioni di euro). Così come hanno smesso di circolare voci su un possibile passaggio di consegne, o per lo meno di quote, a favore di investitori e private equity tipo Azimut (opzione scartata a fine 2022) oppure catene concorrenti come McDonald's e il ramo food retail di Cremonini.
La notizia della liquidazione giudiziaria tira quindi una riga sulla storia imprenditoriale recente di Burgez. Un percorso iniziato a New York dove, durante un viaggio, dall'incontro fortuito fra Ciarruffoli e un homeless è nata la ricetta originale di Burgez. Il tutto accompagnato da un piano di comunicazione irriverente, disruptive, controintuitivo, colorato e vincente (frutto dell'attività parallela di Ciarruffoli all'interno di Upper Beast Side). Anche nelle scelte ingredientistiche. Nel recente passato, non a caso, hanno fatto capolino nel menu referenze come Rehab, il panino post-sbornia (carne, cheddar cream, crispy bacon,jalapeno, senape, ketchup); oppure il cheeseburger Fake Burgez (imitazione per niente nascosta di uno dei capisaldi di un gigante fast food) o Keburgez, il kebab con carne di pollo. Tutti prodotti che hanno saputo farsi largo anche nel food delivery, soprattutto durante il periodo della pandemia.