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Fipe: la ristorazione riparte con un milione di occupati nel 2023
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Scenari in chiaroscuro per il settore pubblici esercizi fotografato da Fipe che, durante la sua annuale assemblea, ha presentato gli ultimi dati del comparto. L'evento, concentratosi sul ruolo della ristorazione nella comunicazione e nei media, dal titolo La ristorazione nella comunicazione. Valori, pregiudizi e strumentalizzazioni ha raccolto intorno a una tavola rotonda chef, giornalisti, ristoratori e pure i ministri Francesco Lollobrigida, titolare del dicastero dell'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, e Adolfo Urso, a capo di Imprese e Made in Italy.
- Comunicazione e reputazione, esperti a confronto sulla ristorazione e i media.
- I dati Fipe: occupazione ai livelli del 2019 ma servono 150mila addetti nel IV trimestre 2023.
- Donne e giovani, i nuovi imprenditori della ristorazione.
- Lino Stoppani (Fipe): "Serve uno storytelling approfondito sulla ristorazione".
Comunicazione e reputazione, esperti a confronto sulla ristorazione e i media.
L'appuntamento è cominciato con i saluti di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio ed è proseguito con la relazione del presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani. A seguire, la tavola rotonda moderata dal giornalista Rai Federico Ruffo con:
- Davide Oldani, chef
- Carlo Gorla, Mediaset
- Davide Paolini, Il Sole 24Ore
- Ida Germano ristoratrice
- Veronica Ruggeri, giornalista tv
- Giuseppe di Piazza, Corriere della Sera
- Marco Mensurati, Gambero Rosso
Insieme hanno discusso della crescente difficoltà del settore a comunicare ed essere comunicato nella maniera più adeguata, con significative conseguenze che spesso si ripercuotono sul piano reputazionale.
I dati Fipe: occupazione ai livelli del 2019 ma servono 150mila addetti nel IV trimestre 2023.
Come ogni anno, l’Ufficio Studi dell'associazione ha scattato una fotografia che ci restituisce dati e numeri inediti sullo stato di salute della ristorazione e dei pubblici esercizi. Sebbene l’occupazione sia tornata ai livelli del 2019 (con 987mila occupati), il 60% degli imprenditori lamenta grosse difficoltà nel reperimento di personale. Nel trimestre in corso, per esempio, ne servono oltre 150mila ma ci sono difficoltà a trovarle. Un problema che affonda le sue radici nella mancanza di candidati, con specifico riferimento al personale di sala, e che rischia di frenare il percorso positivo intrapreso, sul quale influisce anche il crescente aumento dei consumi fuori casa: sarà, infatti, di 89,6 miliardi di euro correnti la spesa prevista per il 2023, contro gli 83,5 miliardi del 2022. A prezzi costanti siamo, tuttavia, ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Donne e giovani, i nuovi imprenditori della ristorazione.
La ristorazione continua ad essere fortemente attrattiva per l’imprenditoria femminile: l’incidenza media delle imprese guidate da donne è infatti del 21,4%. Anche tra i giovani il settore gode di particolare appeal: una impresa su dieci è amministrata da giovani under 35. Se lo scenario emerso sottolinea una volta ancora la centralità dei pubblici esercizi e la rilevanza delle sue 334mila imprese per l’economia nazionale, il dibattito di oggi ha messo a fuoco il rapporto ambivalente con i mezzi di informazione e comunicazione. Come ha sottolineato nella sua relazione il presidente Stoppani, la ristorazione sconta un difetto di inquadratura da parte dei media e della stessa opinione pubblica, che tendono a mettere a fuoco solo gli aspetti più sensazionalistici, trascurando le componenti valoriali, sociali ed economiche. Così mentre si fa grande clamore sul cd. toastgate, poco si parla di imprese, valore aggiunto e occupazione.
Lino Stoppani (Fipe): "Serve uno storytelling approfondito sulla ristorazione".
L’Assemblea ha avuto dunque l’obiettivo di mettere in luce la necessità di promuovere un nuovo approccio alla comunicazione che coinvolga tanto gli operatori, quanto i professionisti della comunicazione, per stimolare un dibattito scevro da stereotipi e pregiudizi. "Il settore oggi ha un'esposizione mediatica sempre più marcata al punto che possiamo ben dire che nessun settore è più comunicato del nostro. Se questo porta con sé evidenti benefici in termini di attenzione da parte dell’opinione pubblica è altrettanto vero che nasconde anche molte insidie. Lo storytelling sulla ristorazione si ferma solo al primo livello di spettacolarizzazione, accendendo i riflettori sulla parte più narcisistica di imprenditori e consumatori o facendo prevalere gli aspetti sensazionalistici sul merito, con una distorsione della realtà, che offusca l’impegno, il sacrificio e i valori di un settore complesso e articolato, che sulla reputazione costruisce la propria esistenza", ha affermato Stoppani.