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Barbara Nappini confermata presidente del consiglio direttivo di Slow Food Italia
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Slow Food Italia, Barbara Nappini confermata presidente

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Per i prossimi 4 anni sarà ancora Barbara Nappini la presidente del consiglio direttivo Slow Food Italia, realtà dedicata ai presidi agroalimentari italiani. Alla Fao di Roma, durante l'assemblea nazionale dei soci, sono stati rinnovati i vertici associativi. Con Nappini nominati anche Federico Varazi, Luca Martinotti, Francesco Sottile e Raoul Tiraboschi. 

Chi è Barbara Nappini. 

Fiorentina, una passato in una multinazionale della moda e una "conversione" alla campagna (che l'ha portata a fondare l'associazione Il Grano e le Rose), Nappini era già presidente del consiglio direttivo dell'associazione tanto da aver aperto i lavori dell'ultima assemblea generale. Presente in Slow Food dal 2012 di cui ha abbracciato i valori e la mission. Nella Condotta del Valdarno Superiore si occupa di progetti educativi e attività per adulti finché, nel 2014, col congresso di Riva Del Garda, diventa membro del comitato esecutivo Toscana e del consiglio nazionale fino al 2018. Partecipa come delegata a Terra Madre Giovani durante Expo 2015, partecipa al Congresso Internazionale di Slow Food in Cina, dal 2016 collabora con l’ufficio educazione come docente nell’ambito del progetto “Orto In Condotta” e “Pensa che Mensa”; è uno dei leader del progetto Slow Food In Azione nel periodo 2019-2020.  È autrice de La natura bella delle cose (Slow Food Editore, 2024). "Non sappiamo dove siamo diretti ma abbiamo la volontà di capirlo insieme. Tra quattro anni il panorama sarà ancora più bello e gioioso, anche soltanto perché noi lo abbiamo sognato insieme", ha affermato Nappini a chiusura dell'assemblea generale. 

Il nuovo consiglio direttivo di Slow Food. 

Come detto, insieme a Nappini, fanno parte del consiglio direttivo: 

  • Federico Varazi - Geologo e divulgatore scientifico di professione, vive ad Orvieto e dopo anni di volontariato nel suo territorio, nel 2021 viene nominato vicepresidente di Slow Food Italia e membro del CdA di Slow Food Editore. A maggio 2024 assume la presidenza della Banca del Vino di Pollenzo.
  • Luca Martinotti - Vercellese, classe 1994, si laurea al corso magistrale in Gestione del patrimonio gastronomico e turistico dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ed entra nel team dell’ufficio di presidenza di Carlo Petrini. Coordinatore regionale Piemonte e Valle d’Aosta per la Guida Osterie d’Italia.
  • Francesco Sottile - Palermitano, docente di Biodiversity in agrosystems e di Tutela e valorizzazione del paesaggio rurale nel Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, con una attività di ricerca sui temi dei sistemi agricoli di piccola scala, dell’agroecologia e della conservazione delle risorse naturali. In Slow Food vive molti capitoli associativi da oltre 20 anni, sui pilastri della biodiversità, dell’educazione e dell’advocacy ed è attualmente componente del Board of Directors della Fondazione Slow Food Ets su scala internazionale.
  • Raoul Tiraboschi - Nato a Seriate (BG), esercita la professione di avvocato civilista ed è iscritto all’albo degli avvocati dell’ordine di Milano. Partecipa da oltre 20 anni al progetto degli avvocati di strada della Caritas Diocesana di Bergamo e con Agesci, ha svolto attività con i giovani dai 18 ai 21 anni e nei progetti in Israele/Palestina come responsabile. Per il Comune di Bergamo svolge il ruolo di coordinatore del Tavolo Food Policy. Con il congresso di Genova 2021 viene nominato vicepresidente di Slow Food Italia.
La mission di Slow Food: un'altra idea di mondo è possibile. 

Le operazioni di rinnovo del consiglio direttivo sono state anche l'occasione per presentare il documento programmatico di Slow Food e fare il punto sulle attuali sfide dell'agroalimentare. Durante i due giorni di manifestazione (11-12 luglio), si è parlato della delicata condizione economica e sociale che sta attraversando chi lavora la terra, dello spopolamento delle aree interne e il cibo come strumento di integrazione sociale; della necessità di nutrire la bellezza e la meraviglia negli occhi dei più piccoli grazie ai progetti di educazione alimentare, come gli Orti Slow Food e i Mestieri che vogliono bene alla Terra; delle politiche del cibo, la necessità di riavvicinare città e campagna, la crisi climatica, il futuro del Mediterraneo e delle Terre Alte, la difesa del latte crudo, dell’artigianalità, della pastorizia, dell’allevamento estensivo, il confronto tra le generazioni, il ruolo dei giovani, la forza del femminile come leva di cambiamento verso un mondo di dialogo e pace. L’alleanza tra Slow Food Italia, FederBio e Legambiente è stata confermata al termine della due giorni con l’obiettivo di agevolare la transizione ecologica,mettendosi a fianco degli agricoltori. A fare da cornice, un documento programmatico che ha voluto rappresentare "un gioioso slancio rivoluzionario che coniughi responsabilità e diritto al piacere sia la cifra che fa di Slow Food un movimento unico e originale nel panorama nazionale e internazionale". 

Carlo Petrini (Slow Food): "Difendiamo il diritto al piacere".

Ai delegati italiani, infine, è arrivato anche il messaggio del fondatore Carlo Petrini: "Il sottotitolo di Slow Food, da più di 30 anni, è il diritto al piacere, un piacere che non è solo legato al cibo ma anche alla capacità di generare democrazia, partecipazione. Papa Francesco, in uno dei nostri ultimi incontri, mi ha chiesto di mantenere la nostra dimensione di azione dal basso, perché per fare in modo che le cose cambino dobbiamo continuare a operare con gioia e letizia, lavorando con la gente. E questa dimensione di intelligenza affettiva e gioiosa anarchia è quella che vediamo ogni giorno, in ogni angolo del mondo in cui è presente Slow Food. E il nostro impegno non può non guardare a quanto accade nel mondo, in tutti i conflitti e, in particolare, in Congo dove siamo attivi con i giovani che lavorano negli Orti Slow Food, e in Palestina, dove stiamo raccogliendo fondi per costruire una scuola". 

       
    Il sito EdizioniDMh50

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