La corsa al Natale deve fare i conti con l'influenza, che a Milano tiene a letto 98mila lavoratori del terziario; il 5,8% del totale. Il risultato di queste assenze sul comparto pesa, per l'Ufficio studi Confcommercio di Milano, 50,7 milioni di euro di perdita di produttività. Negozi non alimentari, ristorazione/pubblici esercizi, hotel, automotive i settori monitorati. Su cui si fa sentire ancora il Covid.
In totale, le assenze superano la soglia media della stagione, pari al 10%. In particolare, nel corso dell’intero 2022 gli assenti dal lavoro per Covid, hanno risposto le aziende interpellate dalla rete associativa dei Confcommercio Milano, sono stati il 12%. E solo in parte (62%) le imprese hanno potuto sopperire alle assenze con personale aggiuntivo o in sostituzione. A Milano nei settori del terziario ci sono 1,70 milioni di lavoratori che pesano per il 75,2% sulla forza lavoro totale. Gli occupati nel settore del terziario a Milano assenti per influenza o Covid sono 98.036 che rappresentano il 5,8% della forza lavoro totale, e rappresentano 490,3 mila giornate di lavoro perse.
Il tutto in un mese cruciale per le vendite: “Dicembre è il mese più importante per le attività commerciali - commenta Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – e le assenze per influenza e Covid, soprattutto quest’anno, incidono inevitabilmente, con importanti ricadute economiche, su una situazione già stabilmente complicata, a causa della cronica difficoltà nella ricerca di personale. Una sempre più efficace prevenzione sanitaria è certamente d’aiuto anche per il mondo del lavoro e delle imprese”.