L'inizio di settembre non ferma le vacanze degli italiani che, come dimostra un analisi Coldiretti-Ixè, trovano nel food&beverage un forte richiamo turistico. Gli 8,5 milioni di connazionali che hanno scelto di posticipare le ferie dopo il picco agostano, approfittando della cosiddetta bassa stagione caratterizzata da prezzi più convenienti e un minore affollamento, puntano sulle esperienze gastronomiche fra acquisti, fuoricasa, agriturismi e simili.
D'altronde, il traino del cibo si è dimostrato un asset anche durante i mesi precedenti. Secono l'analisi dell'associazione di categoria, infatti, più di un italiano su due (il 52%) ha acquistato prodotti tipici come souvenir, preferendoli nettamente ai classici gadget turistici e ai manufatti artigianali. Tra le specialità più acquistate primeggiano i formaggi, davanti a salumi, vino, dolci e olio extravergine d'oliva. Ma le preferenze variano in base alle aree geografiche: nel Centro Italia vince il vino, nel Nord Ovest i formaggi e nel Nord Est i salumi, con un forte interesse anche per l’olio extravergine. E visto che settembre fa rima con vendemmia, Coldiretti si attende un aumento di interesse per il vino grazie a quasi 1 milione di presenze negli agriturismi a cui si uniscono sagre a tema, degustazioni ed eventi tipici.
Una nota a parte merta il tema birra. Secondo l'associazione dei coltivatori, nell'estate 2025 6 milioni di italiani hanno partecipato ad attività di birraturismo. Al centro del fenomeno c’è l’iniziativa "Luppoleti aperti", promossa dal Consorzio birra italiana, nata per avvicinare il pubblico alla birra da filiera agricola italiana. L’evento ha permesso ai visitatori di scoprire: la raccolta del luppolo e il taglio della liana, laboratori sensoriali e degustazioni, concerti, giochi e picnic nelle aziende agricole, street food e abbinamenti con prodotti tipici. Un mix che ha contribuito a spingere il settore della birra artigianale: quasi 1.200 realtà attive per un totale di 48 milioni di litri di produzione nazionale (di cui tre milioni dedicati all'export) e un mercato fuoricasa che vale 430 milioni di euro.
Ampliando lo sguardo a tutta la stagione, i dati di Coldiretti-Ixè confermano un trend di ampio respiro. Solo a Ferragosto, per esempio, secondo le stime di Fipe, i 91mila ristoranti italiani attivi a pranzo e cena hanno accolto 5 milioni di persone con un menu all inclusive a un prezzo medio di 61 euro a persona per una spesa complessiva di 314 milioni di euro. Un exploit che ha spinto gli italiani a spendere nel fuoricasa i 9,3 miliardi di euro, di cui 5,4 miliardi nei ristoranti e 1,8 miliardi nei bar, nel solo mese di agosto. Cifre che fanno ben sperare anche alla luce di una situazione di stress per l'economia e il portafoglio dei clienti. Come ha dimostrato un'analisi Confcommercio, infatti, nel 2025 si dovrebbero raggiungere i 22.114 euro di consumo pro-capite sul territorio, con 5.097 euro dedicati ai pasti in casa e fuoricasa. Di questi, 1.702 euro verranno spesi nei pubblici esercizi.