I prezzi del caffè (all'origine) non smettono di crescere e i rincari in tazzina si fanno sempre più reali, ma oltre gli allarmi arriva la precisazione di IEI. "Il prezzo del caffè al bar deve riflettere esclisivamente la qualità del prodotto in tazza e il livello di servizio offerto e non può essere il risultato di speculazioni politiche o legate a un prezzo fisso, storicamente troppo basso", ha affermato Luigi Morello, presidente dell'Istituto Espresso Italiano.
Agosto sta finendo e per molti è già tempo di tornare alle abitudini di sempre, food delivery compreso, come testimonia una ricerca Deliveroo con SWG. In particolare, per chi torna dalle vacanze all'estero la fame si fa sentire, così come le conseguenze della nostalgia per la cucina nazionale che premia pasta e pizza come le referenze più richieste.
Il travel retail si conferma come il canale di vendita prediletto per le bevande alcoliche: +5% in volume e +21% in valore nel 2023 secondo l'analisi di IWSR. Numeri che certificano il superamento dei livelli di spesa pre-pandemici a valore (+14% sul 2029) nonostante i volumi risultino più ristretti (-18% sul 2019) a causa della diminuzione delle referenze totali acquistate e una minor fiducia generalizzata dei consumatori che, in questo periodo, hanno dovuto affrontare anche la scure dell'inflazione.
La preoccupazione per il caro-caffè al bar è palpabile e anche i pubblici esercizi di Fipe lanciano l'allerta: "In queste condizioni è una cosa inevitabile". A ribadirlo in una nota è il presidente Lino Enrico Stoppani che fa riferimento a un report Assoutenti sul tema e alle dichiarazioni di Cristina Scocchia, ad di Illycaffè a margine del Meeting di Rimini, sul probabile raggiungimento della soglia dei 2 euro per il classico espresso al banco a causa dei problemi legati alla filiera e alle condizioni climatiche.
Da un lato, la Filt Cgil Firenze-Prato-Pistoia. Dalla'ltro, la piattaforma food delivery Just Eat. In mezzo le performance di consegna calcolate dall'algoritmo. Questo, infatti, il motivo dello scontro fra il sindacato e il player delle cibo a domicilio con il primo che denuncia e ritiene "inaccettabile" la sanzione ad alcuni rider per low performance e il secondo che spiega come "le contestazioni recentemente recapitate hanno riguardato una percentuale ridotta della flotta, individui che si sono distinti per comportamenti sistematicamente poco collaborativi e non allineati con le esigenze aziendali".
Prodotti innovativi, tecnologia, food delivery sono i focus della ricerca Settore food in Italia. Trend di consumo e modelli di business di Rome Business School. Curato da Valerio Mancini, direttore del Centro di ricerca divulgativo dell'istituto, il report mette in evidenza come se da un lato sia vero che la filiera del cibo si confermi un asset strategico per il nostro Paese, dall'alto deve evolversi e adattarsi alle nuove tendenze di consumo per rimanere competitivo.
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