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Secondo l'Osservatorio Cirfood District, il 66% dei giovani GenZ mangia fuori casa almeno una volta a settimana
Secondo l'Osservatorio Cirfood District, il 66% dei giovani GenZ mangia fuori casa almeno una volta a settimana
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Cosa e come mangiano i giovani della GenZ? I dell'Osservatorio Cirfood

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- Crifood District Osservatorio food - Cirfood District alimentazione

Alimenti semplici e italiani, sostenibili e in grado di incrementare il benessere fisico: queste le richieste della GenZ secondo l'Osservatorio Cirfood District. Presentato il 16 ottobre, lo studio elaborato con Ipsos ha interessato ragazzi e ragazze tra i 16 e i 26 anni provenienti da tutta Italia che, mediante 500 interviste svolte secondo metodologia Cawi, hanno offerto una panoramica sulle loro abitudini alimentari e sul loro rapporto con il cibo, ponendo in evidenza tutti gli aspetti positivi e non dell’attuale contesto in cui viviamo.

 

Alimentazione e salute, binomio imprescindibile per la GenZ. 

Nel dettaglio, dalla ricerca commissionata dall'azienda specializzata in ristorazione commerciale e collettiva emerge che il 73% dei giovani è soddisfatto del proprio peso e il 67% della forma del proprio corpo, grazie all’attività sportiva svolta e al rapporto con la nutrizione. In questo contesto, lo studio evidenzia come i ragazzi siano consapevoli dell’importanza di corretti stili alimentari e sport, quale chiave per un migliore benessere fisico, seppur dichiarando alcune difficoltà nel mantenere in equilibrio il rapporto tra alimentazione e salute (per il 27% questo equilibrio è sempre o spesso difficile da tenere, per il 44% è qualche volta complesso).

Ingredienti semplici, sostenibili e salutari: le preferenze secondo l'Osservatorio Cirfood.

Ma qual è il cibo "giusto" per i giovani? La GenZ preferisce il cibo semplice (36%) senza ricette o ingredienti complessi, che sia anche un momento di svago (24%) per imparare nuove ricette, nuovi ingredienti e culture, oltre una leva per migliorare la propria salute (22%) e per ricaricare le energie (20%). Da un punto di vista della qualità, per i giovani risultano rilevanti prodotti Made In Italy (38%), alimenti sostenibili (27%), realizzati senza l’uso di antibiotici o ormoni (27%) e che provengano da allevamenti rispettosi del benessere animale (26%). Emerge così una chiara consapevolezza da parte dei giovani del proprio ruolo all’interno del sistema alimentare e a favore di modelli che siano responsabili e sostenibili. Il 91% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di essere d’accordo sulla necessità di ripensare il modo in cui il cibo viene prodotto e consumato, prediligendo un sistema globale alimentare più sostenibile, a svantaggio di modelli che al contrario accelerano fenomeni quali la deforestazione, il cambiamento climatico e il deterioramento della biodiversità.

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Chiara Nasi (Cirfood): "GenZ alla ricerca di nuovi modelli alimentari". 

“Da sempre la nostra impresa è consapevole dell’importanza dell’ascolto della società e delle comunità a cui rivolge i propri servizi di ristorazione. È a partire da qui che, anche grazie all’attività dell’Osservatorio Cirfood District, ci impegniamo a promuovere percorsi di ricerca che ci aiutino a leggere e interpretare il presente per anticipare i trend di consumo del futuro - ha affermato Chiara Nasi, presidente di Cirfood - I risultati di questa indagine evidenziano, da parte della GenZ, una continua ricerca di modelli alimentari che consentano loro di mantenere in equilibrio salute, alimentazione e soddisfazione di sé e del proprio corpo. In questo contesto, il ruolo del nostro gruppo, che nutre ogni giorno centinaia di migliaia di persone in scuole, aziende e strutture sociosanitarie, deve essere quello di accompagnare le nuove generazioni verso un approccio al valore del cibo che sia sempre corretto, sereno e consapevole"

Dalla pizza alla frutta, gli alimenti irrinunciabili anche fuoricasa. 

Lo studio indaga anche gli alimenti irrinunciabili per i giovani, tra i quali emergono pizza (50%) e pasta (42%), ma anche frutta fresca (42%), carne bianca (39%), riso e cereali (38%). Contestualmente, la ricerca ha valutato il rapporto dei giovani con il mangiare fuori casa, facendo emergere come, nonostante le complessità del contesto odierno date anche dall’inflazione, il 66% di essi cena almeno una volta a settimana fuori casa, in ristoranti italiani, fast food e pub. I pasti fuori casa, infatti, rappresentano un’importante occasione di socialità per la GenZ, per incontrare i propri amici (34%), per provare cibi nuovi e diversi dal solito (31%) e per trascorrere momenti speciali con il proprio partner (26%).

I 4 profili del consumatore GenZ secondo Cirfood.

La ricerca, allo stesso tempo, ha analizzato le community of sentiment della relazione tra giovani e cibo, mettendo in luce il vissuto degli intervistati. In tal senso, sono stati individuati quattro campi: i pacificati (44%) ovvero coloro che vivono il cibo con una certa serenità, gli sregolati (25%) in conflitto col proprio corpo, i compiaciuti (16%) attenti alla cura del corpo, curato con un’alimentazione informata e naturalista e, infine, gli esigenti (15%) che selezionano solo gli alimenti che fanno bene o che mangiano in modo monotematico. "Uno degli aspetti più interessanti di questa ricerca emerge proprio dall'analisi delle community, e riguarda le contraddizioni emerse tra ciò che viene dichiarato e quello che invece appare essere il reale rapporto con il cibo, il corpo e l’alimentazione da parte degli appartenenti alla GenZ. Se da una parte gli intervistati si dichiarano piuttosto soddisfatti della propria persona e del proprio peso, la maggioranza, il 56%, mostra comunque una relazione in tensione con il cibo (anche se con diverse gradazioni) mentre il 44% è pacificato, cioè ha un rapporto disteso con il cibo. Purtroppo, un quarto degli intervistati appartiene al campo degli sregolati, persone che hanno una relazione conflittuale e complessa con il cibo. Emerge quindi una fotografia dicotomica di questa generazione, che ad un rapporto titubante con il cibo e all’incertezza tra realtà e modelli stereotipati, abbina una grande consapevolezza sui temi della sostenibilità e dell’importanza fondamentale del cibo come leva per la socialità e le relazioni con gli altri", ha sottolineato Enzo Risso, direttore scientifico Ipsos.

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