Farine, panne e creme sono gli ingredienti necessari a ogni professionista della pasticceria e del bakery: referenze tradizionali in continuo rinnovamento. Lo si è visto durante l'ultimo Sigep di Rimini. La farina ne è un chiaro esempio: spinti dalle richieste di una clientela sempre più segmentata e attenta alle proprie esigenze alimentari da un lato, e dalle necessità dei professionisti del settore focalizzati su funzionalità e rapporto qualità-prezzo dall’altro, i produttori si sono attrezzati. Ecco allora che sul mercato arrivano soluzioni sempre più raffinate e innovative. Una tendenza seguita anche da creme per farcitura (che nel frattempo si aprono a nuovi gusti e rivedono la loro formulazione riducendo gli zuccheri) e panne (sia come topping che come ingrediente, meglio se di origine vegetale per andare incontro alla richiesta di inclusività del cliente). L’importante è non sbagliare ingrediente. Non solo per una questione tecnica, ma anche per un tema di sostenibilità della proposta food.
Non solo una novità nel menu, il lancio dell'impasto multicereale de La Piadineria porta con sé l'accordo di fornitura con il player foodservice Puratos Italia. La referenze presentata nei giorni scorsi, infatti, rappresenta un traguardo importante per l'azienda parmense che si conferma come alleato del fuoricasa, fra innovazione e tradizione, grazie alle sue soluzioni pensate sia per le realtà artigianali sia per le grandi imprese dei settori della panificazione e della pasticceria.
Prendere appuntamenti e riscuotere pagamenti ora è più semplice per i piccoli esercenti - ristoranti e pubblici esercizi compresi - grazie a SumUp Bookings. Disponibile dall’estate 2024 in Regno Unito, Francia, Germania, Irlanda, Austria Spagna e Svizzera, il servizio viene così esteso anche al Belpaese e nel corso del 2025 verrà potenziata con ulteriori funzionalità, tra cui, ad esempio, prenotazioni multiple o ricorrenti, integrazione con calendari di terze parti e reportistica avanzata.
Nel 2024, la spesa al consumo di birra ha raggiunto i 101 miliardi di euro in Italia e una produzione a oltre 2,5 miliardi di euro: la crisi è solo un fantasma? Le preoccupazioni sicuramente non mancano, dal momento che questi stessi numeri hanno smesso di crescere (anzi, nel confronto 2023-22 il calo dei consumi è del -5,85% anche se nel canale Horeca il valore non si incrina). "Oggi i consumatori cercano esperienze di qualità, autenticità e maggiore attenzione alla sostenibilità", è stata la spiegazione data da Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra dal palco di Bee&Food Attraction. Una sfida che comporta anche un riassetto produttivo. Secondo uno studio dell’Università Bicocca di Milano, infatti, se il 75% degli italiani consuma birra regolarmente, il 60% dimostra una spiccata preferenza per etichette realizzate con ingredienti italiani (come il luppolo o il malto d’orzo), mentre il 46% pone grande attenzione alla sostenibilità. Come rispondono i produttori?
Partnership strategica al gusto di Champagne quella siglata dalla maison Vranken, in Italia, con la società di distribuzione beverage D&C Spa. A siglare questa collaborazione è stato l'accordo fra la presidente del produttore francese Nathalie Vranken e quella del distributore Caterina Boerci. L'obiettivo è accrescere la notorietà del brand spumantistico nella Penisola.
Non solo spirits per Compagnia dei Caraibi che apre il proprio catalogo Horeca ai prodotti premium Made in Usa di ABM - American Beverage Marketers. Due le gamme protagoniste: Finest Call e Réal Exotics, entrambe dedicate al segmento cocktail ingredients e suddivise in puree mixers, single pressed juices, one-step cocktails e sciroppi infusi con puree di frutta.
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